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Nuovo decreto disabilità

  • Immagine del redattore: Gea DigiCom
    Gea DigiCom
  • 2 dic 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 10 gen

Diamo importanza all' ascolto e alle persone





Il nuovo decreto legislativo n. 62 del 2024 sancisce principi che dovremmo sempre tenere a mente quando ci avviciniamo ad una persona che richiede sostegno e supporto sociale.


Riconosco , che fin dall' inizio della mia carriere professionale

mi sono sempre chiesta quanto le MIE valutazioni professionali , all' interno della costruzione di un progetto di aiuto fossero in un qual modo condizionate da stereotipi e categorizzazioni sociali .

Perchè alla fine, parliamoci chiaro, chi siamo noi per decidere per la vita delle persone o pensare che questo o quello sia meglio per gli altri se non abbiamo ascoltato attentamente il profondo vissuto di chi ci sta parlando e dedicato loro il tempo necessario per costruire una relazione positiva e di fiducia.

Ho sempre dato un grande spazio valutativo nei desideri delle persone e nell' ascolto. I desideri si ascoltano instaurando profonde relazioni e le relazioni si costruiscono con l' ascolto e l' ascolto richiede tempo.

Nel PROGETTO DI VITA , il professionista o i professionisti non sono gli attori principali delle scelte di vita di altre persone, sono le persone stesse a decidere della propria vita ( sembra scontato come concetto ma non lo è )è la persona che partecipa all' ideazione del proprio progetto di vita , racconta i propri desideri e le proprie ambizioni , sceglie un facilitatore che fa parte del gruppo di lavoro e che deve essere messo nelle condizioni di comprenderlo ; infatti si richiede che il progetto di vita sia scritto in maniera comprensibile e possa essere raccontato direttamente dalla persona , scritto infatti anche in prima persona.

La spinta di rinascere come libero professionista nasce propria dalla curiosità innata di ascoltare gli altri e le loro storie di vita, utilizzando per il supporto all' aiuto anche strade innovative da percorrere insieme per migliorare la situazione e raggiungere obiettivi condivisi insieme.

Si snelliscono i percorsi burocratici e si lascia spazio al lavoro e tempo alle relazioni di aiuto. Quanto la burocratizzazione del lavoro ha portato sempre più a dimenticarci che siamo professionisti dell' aiuto , dell' ascolto.

Cambiano le parole e si richiede un cambiamento del modo di pensare ; La persona non è solo disabile. La persona ha una disabilità.

Si richiede alla società , per prima, di abbandonare le proprie convinzioni sociali perchè in realtà sono proprio le barriere sociali , culturali a creare condizioni di disabilità.

I professionisti chiamati ad elaborare il progetto di vita delle persone in realtà lo fanno CON le persone che finalmente diventano i protagonisti della propria vita .

Il professionista non attiva un servizio perchè la persona possiede queste o quelle caratteristiche ma perchè sta sostenendo dei DESIDERI espressi dalla persona e attivando i supporti necessari per raggiungerli.

La persona sceglie ed è al centro del lavoro perchè stiamo parlando della SUA vita e il professionista, si alza , smette di compilare moduli e per prima cosa ASCOLTA costruisce una relazione e cerca secondo il principio dell' accomodamento ragionevole di fare tutto e il tutto possibile per la realizzazione del progetto di vita della persona.

Reputo opportuno che questo nuovo decreto sia conosciuto da tutti perchè tutti facciamo parte di una cultura e società che è chiamata a cambiare modo di parlare, ascoltare e costruire processi inclusivi.

E alla fine se ci pensiamo bene, stiamo solo parlando di fondare la nostra società, il nostro modo di accogliere l' altro, di crescere i "nostri" figli che non sono nostri, di rapportarci con gli altri secondo principi e i diritti di libertà pilastri fondamentali della nostra vita sociale .


Dott.ssa Vanessa Bargellini




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