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Chi è l'assistente sociale?

  • Immagine del redattore: vanessa bargellini
    vanessa bargellini
  • 11 gen
  • Tempo di lettura: 5 min



L'assistente sociale è un professionista che lavora per aiutare le persone e le comunità a superare le sfide e a migliorare la loro qualità di vita. Si occupano di una vasta gamma di problemi, tra cui povertà, abuso, dipendenze, disabilità, problemi di salute mentale e altri problemi sociali.

Gli assistenti sociali lavorano in una varietà di contesti, tra cui ospedali, scuole, agenzie governative, organizzazioni non profit e in pratica privata. Possono lavorare con persone di tutte le età, dai bambini ai giovani adulti agli anziani.

Gli assistenti sociali forniscono una varietà di servizi, tra cui:

  • Counseling: Gli assistenti sociali possono fornire counseling individuale, di coppia o di famiglia per aiutare le persone a affrontare le sfide della loro vita.

  • Intervento: Gli assistenti sociali possono intervenire per aiutare le persone a ottenere i servizi di cui hanno bisogno, come alloggio, cibo, assistenza sanitaria e altri tipi di supporto.

  • Educazione: Gli assistenti sociali possono educare le persone sui problemi sociali e su come prevenirli.

  • Ricerca: Gli assistenti sociali possono condurre ricerche sui problemi sociali per aiutare a sviluppare nuove soluzioni.


Gli assistenti sociali svolgono una varietà di compiti, tra cui:

  • Valutazione: Gli assistenti sociali valutano i bisogni delle persone e delle famiglie per determinare quali servizi sono necessari.

  • Pianificazione: Gli assistenti sociali sviluppano piani di intervento per aiutare le persone a raggiungere i loro obiettivi.

  • Intervento: Gli assistenti sociali forniscono servizi diretti alle persone e alle famiglie, come counseling, intervento e istruzione.

  • Coordinamento: Gli assistenti sociali coordinano i servizi forniti da altre agenzie e organizzazioni.

  • Advocacy: Gli assistenti sociali si battono per i diritti delle persone e delle famiglie.


Quali sono le competenze necessarie per essere un assistente sociale?


Gli assistenti sociali devono avere le seguenti competenze:

  • Empatia: La capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri.

  • Comunicazione: La capacità di comunicare efficacemente con le persone di tutte le età e provenienze.

  • Problem solving: La capacità di risolvere i problemi in modo creativo e innovativo.

  • Organizzazione: La capacità di organizzare il proprio lavoro e il proprio tempo in modo efficiente.

  • Etica: La capacità di prendere decisioni etiche e morali.


Il Codice Deontologico dell'Assistente Sociale


Il Codice Deontologico è la bussola che guida l'operato di ogni assistente sociale. È un insieme di principi etici e regole di condotta che definiscono la responsabilità professionale e tutelano i diritti delle persone che si rivolgono ai servizi sociali. Alcuni punti cardine del Codice Deontologico sono:

  • Rispetto della persona: L'assistente sociale riconosce e promuove l'autodeterminazione, la dignità e la libertà di ogni individuo, senza discriminazioni.

  • Riservatezza e segreto professionale: L'assistente sociale è tenuto al segreto professionale su tutte le informazioni acquisite durante l'esercizio della professione, salvo i casi previsti dalla legge. Questo aspetto è cruciale per costruire un rapporto di fiducia con l'utente.

  • Promozione dell'autonomia: L'obiettivo principale dell'assistente sociale è supportare le persone nel raggiungimento della loro autonomia e nel potenziamento delle loro risorse.

  • Giustizia sociale: L'assistente sociale si impegna a promuovere la giustizia sociale e a contrastare ogni forma di discriminazione e di esclusione.

  • Integrità professionale: L'assistente sociale agisce con onestà, lealtà e correttezza, mantenendo un comportamento consono al prestigio della professione.

  • Utilizzo dei social network: Il Codice Deontologico fornisce anche indicazioni sull'utilizzo dei social network, sottolineando l'importanza del rispetto della riservatezza e del segreto professionale anche in questi contesti.


Il Codice Deontologico è quindi uno strumento fondamentale per garantire la qualità e l'etica del lavoro degli assistenti sociali, tutelando al contempo i diritti delle persone che si rivolgono ai servizi sociali.


Cosa non fa un assistente sociale:


  • Non è un medico o uno psicoterapeuta: L'assistente sociale non diagnostica malattie fisiche o mentali, non prescrive farmaci e non effettua psicoterapie. Può collaborare con queste figure professionali, ma il suo intervento si concentra sull'aspetto sociale e relazionale della persona.

  • Non è un avvocato: L'assistente sociale non fornisce consulenza legale, non rappresenta persone in tribunale e non si occupa di questioni legali in senso stretto. Può orientare le persone verso servizi legali specializzati, ma non si sostituisce all'avvocato.

  • Non è un "risolutore di problemi" magico: L'assistente sociale non può risolvere direttamente tutti i problemi delle persone. Il suo ruolo è quello di supportare, orientare, fornire informazioni e aiutare le persone a sviluppare le proprie risorse per affrontare le difficoltà.

  • Non giudica e non impone soluzioni: L'assistente sociale non esprime giudizi morali sulle scelte delle persone e non impone soluzioni predefinite. Il suo approccio è basato sull'ascolto attivo, l'empatia e il rispetto dell'autodeterminazione della persona.

  • Non viola il segreto professionale: L'assistente sociale è tenuto al segreto professionale su tutte le informazioni acquisite durante l'esercizio della professione, salvo i casi previsti dalla legge (es. obbligo di denuncia di reati contro minori o persone incapaci).

  • Non accetta compensi impropri o regali: L'assistente sociale non può accettare denaro, regali o altri vantaggi personali che possano compromettere l'obiettività e l'integrità del suo lavoro.

  • Non accetta condizioni di lavoro che violino il codice deontologico: L'assistente sociale non può accettare incarichi o condizioni di lavoro che siano in contrasto con i principi etici e deontologici della professione.


Ecco alcuni dei pregiudizi più comuni sugli assistenti sociali:


  • "Portano via i bambini": Questo è forse il pregiudizio più radicato e dannoso. Deriva da casi mediatici in cui gli assistenti sociali sono intervenuti in situazioni di grave rischio per i minori, allontanandoli dalle famiglie. È importante sottolineare che l'allontanamento di un minore dalla famiglia è una misura estrema, adottata solo in situazioni di comprovato pericolo e su disposizione dell'autorità giudiziaria. L'obiettivo primario degli assistenti sociali è sostenere le famiglie in difficoltà, non separarle.

  • "Sono degli impiccioni": Alcune persone percepiscono l'intervento degli assistenti sociali come un'intrusione nella propria vita privata. In realtà, gli assistenti sociali intervengono solo su richiesta della persona o su segnalazione di situazioni di bisogno o di rischio, sempre nel rispetto della privacy e del segreto professionale.

  • "Non fanno niente di concreto": Questo pregiudizio deriva spesso dalla difficoltà di misurare l'impatto del lavoro sociale, che si concentra su processi di cambiamento a lungo termine. L'assistente sociale non offre soluzioni immediate e miracolose, ma supporta le persone nel percorso di acquisizione di autonomia e di superamento delle difficoltà.

  • "Sono tutti uguali e fanno lo stesso lavoro": In realtà, gli assistenti sociali operano in diversi contesti (servizi sociali territoriali, ospedali, scuole, carceri, comunità, ecc.) e si occupano di diverse problematiche (minori, anziani, disabili, dipendenze, immigrazione, ecc.), con competenze specifiche per ogni area di intervento.

  • "Sono dei burocrati che si limitano a compilare moduli": Sebbene la burocrazia sia una parte del lavoro, l'assistente sociale è soprattutto un professionista che si relaziona con le persone, ascolta i loro bisogni, offre supporto emotivo e orientamento, promuove l'attivazione delle risorse personali e della comunità.


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