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Da assistiti a protagonisti nel lavoro sociale

  • Immagine del redattore: vanessa bargellini
    vanessa bargellini
  • 26 gen
  • Tempo di lettura: 3 min



Chiedere una progettualità è un tuo diritto e per il professionista un dovere professionale. Diventare attore attivo e protagonista del proprio percorso di cambiamento.



La parola "progetto" evoca l'immagine di qualcosa che viene ideato, pianificato e realizzato nel futuro. Deriva dal latino proiectum, "gettare avanti", sottolineando l'idea di un'intenzione proiettata nel futuro attraverso un piano d'azione.


Un progetto, che si tratti della costruzione di un edificio o dell'organizzazione di un evento, si basa su obiettivi definiti, una struttura temporale e risorse allocate.

Ancor più significativo è il concetto di progetto di vita, legato al profondo "bisogno di senso". Senza un significato, l'essere umano rischia di smarrirsi. Il progetto di vita dà forma e direzione al nostro percorso.

Quando ci sentiamo persi e fatichiamo a immaginare il nostro futuro o quello dei nostri figli, possiamo rivolgerci ai servizi sociali, che offrono supporto nella costruzione di questo progetto.

Ma cosa dobbiamo aspettarci e cosa invece non aspettarci ?

Assistenzialismo: una strada apparentemente facile, ma dannosa

Spesso, la via più semplice sembra essere quella dell'assistenzialismo, un modello di intervento basato su aiuti caritativi o paternalistici, erogati in modo discontinuo e non strutturato. Si concentra sull'erogazione di aiuti economici o beni di prima necessità per alleviare emergenze immediate.


Le caratteristiche principali dell'assistenzialismo sono:


  • Passività del beneficiario: La persona è vista come un soggetto passivo che riceve aiuto, senza partecipare attivamente al processo di cambiamento.

  • Mancanza di progettualità: Gli interventi sono estemporanei e non mirano all'autonomia o all'emancipazione.

  • Focus sul bisogno immediato: L'attenzione si concentra sulla risposta contingente, senza una visione a lungo termine.

  • Potenziale creazione di dipendenza: L'assistenzialismo può generare dipendenza, ostacolando l'autonomia.


Non dobbiamo accettare questo tipo di approccio.


La Progettualità: la risposta dei Servizi Sociali efficaci

Dobbiamo invece pretendere un lavoro più profondo e professionale, basato sulla progettualità. I servizi sociali, infatti, rappresentano un sistema organizzato di interventi finalizzati a prevenire, ridurre o superare situazioni di bisogno e a promuovere il benessere della persona e della comunità. Questo approccio si basa su:

  • Approccio multidimensionale: Considera la persona nella sua globalità, tenendo conto di aspetti sociali, psicologici, economici e sanitari.

  • Centralità della persona: Mette al centro la persona e i suoi bisogni, promuovendone la partecipazione attiva e l'autodeterminazione.

  • Interventi personalizzati: Offre interventi su misura in base alle esigenze specifiche.

  • Lavoro di rete: Favorisce la collaborazione tra diversi soggetti e istituzioni per una presa in carico globale.

  • Progettualità: Utilizza la progettualità come strumento per definire obiettivi, pianificare azioni e monitorare i risultati.


L'assistenzialismo è un approccio superato. I servizi sociali efficaci si basano sulla progettualità, che permette di definire interventi mirati e orientati al cambiamento. Mentre l'assistenzialismo si limita a fornire un aiuto immediato, la progettualità mira a promuovere autonomia e inclusione sociale, offrendo interventi personalizzati e basati su una valutazione approfondita dei bisogni.

Il Quadro Normativo Italiano: dalla parte della Progettualità

Le normative italiane che guidano i progetti nei servizi sociali sono orientate a superare l'assistenzialismo e a promuovere interventi basati su progettualità, inclusione e responsabilizzazione. Non esiste una legge che vieti esplicitamente "l'assistenzialismo", ma un quadro normativo che ne delinea i limiti e promuove alternative.

Tra i riferimenti principali troviamo:

  • Principi Costituzionali:

    • Art. 3 Cost.: Uguaglianza sostanziale e rimozione degli ostacoli al pieno sviluppo della persona.

    • Art. 38 Cost.: Diritto all'assistenza sociale, intesa come supporto al recupero e all'inclusione, non come passiva erogazione di aiuti.

  • Legislazione Nazionale:

    • Legge 328/2000: Legge quadro che introduce concetti come centralità della persona, progettualità, integrazione sociosanitaria, sussidiarietà e superamento dell'assistenzialismo.

    • Linee guida per la progettazione sociale: Documenti ministeriali che forniscono indicazioni operative per la progettazione, con enfasi su analisi dei bisogni, obiettivi SMART, coinvolgimento degli utenti e valutazione degli interventi.

  • Legislazione Regionale: Ogni regione ha una propria legislazione che declina a livello territoriale i principi nazionali.

In sintesi, le normative mirano a:

  • Promuovere autonomia e inclusione sociale.

  • Utilizzare la progettualità come strumento chiave.

  • Coinvolgere attivamente le persone.

  • Favorire l'integrazione tra servizi.

L'applicazione di queste normative richiede un cambiamento culturale e professionale, che metta al centro la persona e i suoi diritti, promuovendo interventi innovativi e orientati al cambiamento. Quando ti rivolgi ai servizi sociali, chiedi un progetto, non assistenza. È un tuo diritto e la chiave per costruire un futuro migliore.


"Spero che questo articolo abbia chiarito l'importanza di pretendere progettualità dai servizi sociali. Non accontentiamoci di soluzioni palliative che non affrontano le cause profonde del disagio. Come professionista, mi dedico alla costruzione di progetti concreti e misurabili, che mirano a risultati tangibili e duraturi. Invito chiunque si trovi in una situazione di difficoltà a informarsi, a chiedere e a pretendere un approccio progettuale. Solo così potremo costruire una società più giusta e inclusiva, dove nessuno venga lasciato indietro."


Come professionista, scelgo di progettare, non di assistere.


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